GALLERIA BORGHESE
👨🏻🦱 L’origine, infatti, risale ai primi anni del 1600, quando il cardinale Scipione Borghese, appassionato collezionista e nipote di papa Paolo V, commissionò la costruzione di una residenza piccola ma elegante, dove poter custodire ed esporre le straordinarie opere d’arte appartenenti alla famiglia.
🖼 Ai tesori di epoca greca e romana si sono aggiunti nel tempo, gli eccezionali gruppi di sculture e di dipinti che spaziano dal XV al XVIII secolo, raccolti anche grazie al contributo di altri membri della famiglia. Tuttta via insieme alle aggiunte, vanno registrate anche le perdite: gran parte dei reperti di età classica infatti fu venduta a Napoleone Bonaparte, e oggi costituisce il Fondo Borghese del Museo del Louvre, a Parigi.
👨🏻🎨 Vi sono le sculture del Bernini, i lavori di Antonio Canova, il Bronzino, il Perugino, Rubens, Bellini, Raffaello e una menzione importante meritano le opere del Caravaggio presenti all’interno della Galleria: una sezione di sei tele, realizzate nel corso degli anni di attività dell’artista. Si spazia dai dipinti giovanili, come il Fanciullo con canestro di frutta e il Bacchino Malato a quelli che rivelano una piena e cosciente maturità artistica: il San Girolamo in atto di scrivere e la Madonna dei Palafrenieri. Notevoli sono anche le ultime due tele, il San Giovannino e il Davide con la testa di Golia, realizzati durante gli ultimi anni di vita di Caravaggio.
👨🏼🎨 Fra i grandi maestri dell’arte, il cui nome è legato in maniera indissolubile a quello della Galleria Borghese, spicca senz’altro Gian Lorenzo Bernini, lo scultore che strinse con Scipione Borghese un vero e proprio sodalizio.
👩🏻 La scultura probabilmente più celebre della galleria però, non porta la firma di Gian Lorenzo Bernini ma di Antonio Canova. È il meraviglioso ritratto di Paolina Borghese, commissionato dal marito Camillo Borghese e modellato nel marmo dalle mani sapienti del maestro. Una scultura considerata al tempo oltraggiosa, poiché la donna scolpita, appartenente a una classe sociale privilegiata, è quasi completamente svestita.
GALLERIA COLONNA
👨🏻 La realizzazione della Galleria Colonna fu opera di Girolamo Colonna, vissuto nella prima metà del Seicento, e che ricoprì le cariche di cardinale e arcivescovo della Chiesa cattolica.
⚔️ Lo scopo primario della Galleria era di esaltare la vittoria dei cristiani sui turchi a Lepanto nel 1571. Uno dei personaggi storici più importanti di quella battaglia fu Marcantonio II Colonna, a capo della flotta pontificia. Potete ammirare la sua rappresentazione nell’affresco della Sala della Colonna Bellica, dove è custodito anche il dipinto Venere Cupido e Satiro del Bronzino.
👨🏼🎨 La Sala Grande è illuminata dai capolavori di Tintoretto, Guercino, Salviati, Rosa e Lanfranco.
Nella Sala dell’Apoteosi, invece, sono custoditi i dipinti di Onofrio Panvinio, del Tintoretto e del Veronese.
🤴🏻Nella sala della Galleria Colonna è avvenuta l’incoronazione di Vittorio Emanuele I, nei primi anni dell’Ottocento.
🎱 Una curiosità: sulla rampa di scale che conduce alla Sala Grande è incastonata una palla di cannone. È lì dal 1849, quando i francesi agli ordini del Generale Oudinot la spararono dal Gianicolo, durante la Repubblica Romana.
🎬 Alcune riprese finali del celebre film Vacanze romane sono state girate nella Galleria.
GALLERIA DORIA PAMPHILJ
🏢 Costruito sul nucleo originario della residenza del cardinale Fazio Santoro datato ai primi del Cinquecento, il Palazzo Doria Pamphilj è un concentrato di arte e di storia, una storia fatta di nobiltà, politica e unioni tra alcune delle più grandi famiglie nobiliari italiane: dai Della Rovere agli Aldobrandini, dai Pamphilj ai Doria poi Doria Pamphilj, ai Facchinetti, ai Colonna, ai Borghese, ai Savoia.
➕ Il cuore espositivo del Palazzo Doria Pamphilj è nei Quattro Bracci della Galleria, affacciati sul cortile interno bramantesco con le sue splendide arcate rinascimentali, così come nelle due grandi sale adiacenti, la Sala Aldobrandini e quella dei Primitivi, dove si concentrano la maggior parte dei capolavori della collezione privata della famiglia Doria Pamphilj.
👨🏻 La Galleria ha acquistato il suo aspetto attuale fra il 1731 e il 1734, quando il principe Camillo Pamphilj iunior commissionò a Gabriele Valvassori il riadattamento del corpo di fabbrica più antico del palazzo, posizionato sulla via del Corso.
🖼 I dipinti sono ancora disposti secondo l’allestimento tardo Settecentesco, documentato da un manoscritto del 1767 conservato presso l’Archivio Doria Pamphilj, grazie al quale i visitatori potranno godere di un approccio esclusivo alla collezione in un’atmosfera analoga a quella che respiravano gli ospiti nella seconda metà del ‘700.
🪞 La Galleria degli Specchi reca nel soffitto le “Storie di Ercole”, dipinte dal bolognese Aureliano Milani (1731-1734). Alle pareti sono affissi grandi preziosissimi specchi, fatti venire nel primo Settecento da Venezia con cura e impegno economico importanti anche per il delicato trasporto. Furono poco dopo collocate qui le molte statue, in gran parte archeologiche, e il grande vaso in porfido egiziano, fra i maggiori esempi del genere, realizzato poco oltre metà Seicento.
GALLERIA SCIARRA
🚧 La costruzione della Galleria risale alla fine del XIX secolo, quando la capitale del Regno d’Italia passò da Firenze a Roma.
🏢 La Galleria è parte del Palazzo Sciarra in via Marco Minghetti, edificio che il principe Maffeo Barberini Colonna decise di trasformare in un’opera mirabile attraverso la decorazione della Galleria.
👷🏼♂️ Autore dell’opera è l’architetto perugino Giulio De Angelis.
Oltre la celebre copertura in vetro con nervature di ferro, ricorre anche l’uso della ghisa, a partire dai portali di ingresso su via Mario Minghetti e su Piazza dell’Oratorio fino agli esili pilastrini presenti su tutta l’area della galleria.
👨🏼🎨 Ma è la decorazione la caratteristica più suggestiva della Galleria, che fu realizzata dal pittore Gabriele Cellini, su progetto del letterato Giulio Salvatori.
Il tema iconografico scelto è la “Glorificazione della donna”.
👩🏻 In particolare la donna a cui il pittore si riferisce è Carolina Colonna Sciarra, donna per eccellenza in quanto madre del principe Maffeo, ed esaltata attraverso l’uso delle lettere CCS che ne rappresentano l’acronimo del nome e che si trovano negli scudi recanti gli stemmi delle due famiglie Barberini e Colonna.
GALLERIA SPADA
🏢 Palazzo Spada, fu fortemente voluto dal cardinale Girolamo Recanati Capodiferro, oggi, il Palazzo, è sede del Consiglio di Stato e dell’omonima Galleria.
🧔🏻 La galleria venne realizzata dall’architetto Francesco Borromini nel 1653 su commissione del Cardinale Bernardino Spada. Il cardinale era infatti particolarmente interessato ai giochi prospettici, cui attribuiva un significato morale: le grandezze terrene sono in realtà solo illusione.
📐 L’illusione ottica è ottenuta grazie al fatto che tutti i piani convergono in un unico punto di fuga. Il pavimento è in salita, il soffitto si abbassa, le colonne sono via via più vicine tra loro e più basse. Le ultime sono alte circa 2 metri.
🌳 Originariamente il muro di fondo era in origine dipinto con una finta vegetazione in trompe l’oeil, sostituita poi nel 1861 da una statuetta di guerriero romano per volontà del principe Clemente Spada.
❓Perché il cardinale decise di far realizzare questa illusione architettonica? Sembra che Bernardino Spada volesse creare un parallelismo tra la vita mondana, in cui i sensi sono ingannati dall’illusorietà della vita, e la vita religiosa, l’unica che può portare alla Salvezza. E questo era un tema assai caro anche al Borromini.
👨🏼🎨👩🏼🎨 All’interno del palazzo sono esposte opere dei principali artisti dell’intera storia dell’arte tra cui Guercino, Guido Reni, Orazio e Artemisia Gentileschi, Gian Lorenzo Bernini, il Borgognone, Tiziano, Lucrezia Fontana, Sebastiano Conca e il Baciccia.