Balloon Museum
🎈Balloon Museum è il primo museo al mondo composto interamente da balloon & inflatable art.
🦋 Al momento vi è la mostra Let’s Fly con opere innovative realizzate dai più grandi artisti riconosciuti a livello mondiale che veicolano il loro messaggio sociale attraverso lo stile Pop delle loro creazioni.
👨🏻🎨 Tra i protagonisti dell’esibizione: Cyril Lancelin, artista Francese tra i più quotati esponenti della inflatable art internazionale, presenta due opere site specific, tra cui per la prima volta in Italia il suo Knot di grande scala; i catalani Penique Production con il loro enorme gonfiabile visitabile all’interno in dialogo con lo spazio industriale della rimessa di Viale Angelico; da New York Pneuhaus & Bike Powered Events, con la prima in Europa di Canopy, una interactive inflatable installation per sensibilizzare il pubblico sul tema della produzione consapevole di energia, attraverso un sistema dinamo che consente all’installazione di vivere in maniera partecipata; Motorefisico che con l’opera Never ending story danno vita a una infinity room unica nel suo genere; Signal Creative propone Living Forest, un’installazione interattiva dall’alto valore etico per riflettere sulla tematica della necessaria transizione green delle città, il pubblico può interagire con l’opera tramite un sistema dinamico azionato attraverso le donazioni del pubblico che contribuiscono a un programma di sostenibilità ambientale; i Quiet Ensemble presentano Hypercosmo, il loro primo lavoro della serie Hyper, la rappresentazione di un nuovo macrocosmo, rivisitazione di un ambiente naturale dove la parte superiore e inferiore sono in diretta comunicazione e coinvolgono tutto ciò che si trova al centro: l’essere umano. Fanno parte del percorso anche installazioni di produzione interna Lux.
🔄 In Balloon Museum arte, artista e spettatore coesistono in un viaggio nel mondo della balloon & inflatable art capace di liberare la fantasia di tutte le età.
Casa Alberto Sordi
🎭 La storica casa di Alberto Sordi è diventata il “Museo Alberto Sordi”.
Alberto Sordi si sentiva “del” suo pubblico. E la scelta di far diventare un museo la sua casa è stata presa come naturale prosecuzione dell’amore e della generosità che questo artista ha sempre provato nei confronti della “sua” gente.
🏠 La famosa villa di Alberto Sordi e tutti gli oggetti di valore artistico in essa contenuti, sono stati dichiarati beni di interesse culturale e sottoposti al vincolo del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali.
🌳 La villa, immersa nel verde, in piazzale Numa Pompilio a Caraccalla, è stata progettata negli Anni Trenta dall’architetto Clemente Busiri Vici e offre uno scenario eccezionale che permetterà al pubblico di immergersi nella vita quotidiana dell’attore.
👨🏻 Sordi si innamorò immediatamente della villa che si affaccia sulle Terme di Caracalla e che acquistò nel ’54 pagandola 10 milioni di lire e ‘soffiandola’ all’amico Vittorio De Sica che ci aveva messo gli occhi sopra.
🖼 All’interno della villa vi è un teatro, una palestra e tra i saloni sono esposti tre quadri originali di Giorgio De Chirico che Sordi aveva acquistato direttamente dal pittore, suo amico.
Si racconta che il pittore ci rimase male nel vedere come Sordi avesse piazzato le sue opere, quasi in penombra e senza dargli alcuna evidenza.
📚 Si potrà poi accedere al piano superiore dove c’è il suo studio, allestito così come lui lo aveva lasciato, la sua camera da letto dove è morto il 24 febbraio 2003 e ancora la curiosa e unica barberia. C’è anche la cucina, ampia con un tavolo al centro e un balcone che affaccia sul giardino, ma questo luogo non è accessibile per la visita.
Casina delle Civette e Serra Moresca
🤴🏻 La Casina delle Civette, fu la dimora del principe Giovanni Torlonia jr. fino al 1938, anno della sua morte.
🏠 La Casina delle Civette è un vero e proprio fiore all’occhiello del parco di Villa Torlonia, sia per la sua particolare struttura ma soprattutto per le vetrate in stile liberty tipiche dell’inizio del secolo scorso.
🏡 L’edificio è il risultato finale di una serie di trasformazioni e aggiunte apportate alla ottocentesca Capanna Svizzera che costituiva in origine un luogo di evasione rispetto all’ufficialità della residenza principale nel Casino Nobile.
🪟 Dell’originale capanna svizzera non rimangono che i muri, infatti intorno agli anni 1908 e il 1930 la capanna svizzera venne trasformata interamente. Vennero aperte grandi finestre decorate con magnifiche vetrate colorate e gli interni furono arricchiti con maioliche, boiseries e sculture con forme di animali e piante.
🛖 Dal 1908, la Capanna Svizzera cominciò a subire una progressiva e radicale trasformazione per volere del nipote di Alessandro, Giovanni Torlonia jr., assumendo l’aspetto quasi fiabesco e la denominazione di “Villaggio Medioevale“.
🦉 Il significato esoterico delle civette è legato all’antichità greco-romana, in quanto la civetta è l’animale guida della dea della sapienza Atena. Dunque, simbolo di una sapienza ancestrale e lontana: questo uccello notturno infatti “vede” nelle tenebre, come il sapiente riesce a discernere il bene nel male.
🕌 Poco distante c’è un piccolo complesso chiamato la Serra Moresca con un’architettura fatta in ferro.
centrale montemartini
⚡️Inaugurata il 30 giugno del 1912, la Centrale termoelettrica Montemartini fu il primo impianto elettrico pubblico per la produzione di energia elettrica della “Azienda elettrica municipale” (oggi Acea).
👨🏻 Venne intitolata a Giovanni Montemartini, economista italiano e teorico più autorevole del movimento delle municipalizzazioni delle aziende di servizi ad interesse pubblico.
🔋 Nel 1933, fu Benito Mussolini in persona ad inaugurare i due giganteschi motori diesel da 7500 Hp Franco Tosi, lunghi entrambi 23 metri, collocati all’interno della sala macchine completamente rinnovata. Un nuovo pavimento a mosaico disegnava intorno alle macchine cornici multicolori,ancora oggi utili a visualizzare l’assetto originario.
🖼 Nel 1997, in occasione di un ampia ristrutturazione che ha interessato i Musei Capitolini, un centinaio di sculture sono state trasferite all’interno della ex Centrali Montemartini creando un dialogo tra archeologia classica ed archeologia industriale.
🏵 Tra le opere più rinomate vi sono il Togato Barberini, Statua di fanciulla seduta, Polimnia, Atena “tipo Velletri”, la Bambola di Crepereia Tryphaena e molte altre.
Chiostro del Bramante
👨🏻🎨 Il Chiostro progettato dal grande architetto Donato Bramante da cui l’intero spazio museale prende il nome offre in ogni stagione lo spettacolo unico della sua architettura rinascimentale incastonata nel centro antico di Roma.
🖼 Il Chiostro con il suo ampio loggiato coperto e le mirabili lunette affrescate è il vero cuore del complesso monumentale di Santa Maria della Pace e accoglie con il suo inconfondibile ed armonico stile tutti gli ospiti degli eventi, i visitatori delle mostre, gli avventori della caffetteria diventando soglia ideale per essere proiettati nel mondo sempre ricco di sorprendenti iniziative del Dart.
☕️ La caffetteria pur conservando il suo carattere di luogo di relax dove si possono gustare le prelibatezze dei ricercati menu stagionali si pone come vetrina cangiante per talenti e giovani artisti, che dopo una selezione accurata della direzione artistica del Dart si guadagnano la possibilità di esporre in contemporanea con le mostre più blasonate degli spazi museali. Restaurata recentemente ed adibita a spazio lounge del bistrot , la sala “Le Sibille” con la esclusiva veduta sul famoso omonimo affresco di Raffaello, ha la doppia valenza di spazio espositivo e location di ineguagliabile charme per eventi, meeting, presentazioni editoriali, party privati e aziendali.
GAM
🏢 La Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale ha una storia complessa e travagliata fin dal suo esordio ufficiale nel 1925.
🎨 Le opere acquistate per la Galleria Comunale nelle edizioni delle Quadriennali tra il 1931 e il 1943 furono ben trecentoquarantotto, un patrimonio estremamente interessante che raccoglieva i nomi più significativi dell’arte italiana della prima metà del Novecento quali Carrà, de Chirico, Carena, Casorati, Capogrossi, Scipione, Cavalli, Afro, Severini, Trombadori, Morandi e molti altri che si andarono ad aggiungere alle opere di Carlandi, di Sartorio, di Coleman, e in genere agli artisti de I XXV della Campagna Romana, oltre a un significativo nucleo di opere della seconda metà dell’Ottocento. Per non dimenticare, poi, un variegato fondo ascrivibile agli anni tra Simbolismo e Secessione e a un nucleo altrettanto importante di opere futuriste degli anni Trenta.
👨🏻🦱 Nel 1949, grazie a Carlo Pietrangeli e con la restituzione parziale del patrimonio in deposito presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la Galleria venne nuovamente inaugurata. La sede fu stabilita in Palazzo Braschi per essere, nel 1963 trasferita a Palazzo delle Esposizioni con una selezione permanente di opere curata dallo stesso Pietrangeli. Disallestita nel 1972, per i lavori nel palazzo, le opere furono ancora trasferite a Palazzo Braschi, questa volta chiuse nei depositi, e in altri immobili comunali. Nel 1989 la collezione fu oggetto di nuovo interesse con l’assegnazione di una sede presso l’ex Birreria Peroni, interessante esempio di archeologia industriale nel quartiere Nomentano, oggetto in quegli anni di un complesso piano di recupero. Nel frattempo, con una selezione dei capolavori della collezione, nel 1995 veniva inaugurata le sede di Via Crispi, nell’ex convento delle Carmelitane Scalze a S. Giuseppe Capo le Case, tuttora sede del Museo.
🖼 La collezione della Galleria d’Arte Moderna viene esposta a rotazione e secondo percorsi tematici specifici collegati alle mostre temporanee.Sono invece sempre esposte le seguenti opere scultoree, a testimonianza del variegato percorso della scultura italiana dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento.
GNAM
🖼 La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, aperta a Roma nel 1883, fu trasferita a Valle Giulia, per l’Esposizione Universale del 1911, dove ha ancora sede nel monumentale palazzo di ispirazione neoclassica e gusto Liberty del tempo, realizzato dall’architetto Cesare Bazzani.
🎨 La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea custodisce la più completa collezione dedicata all’arte italiana e straniera tra il XIX e il XXI secolo.
👨🏻🎨 Tra dipinti, disegni, sculture e installazioni, le quasi 20.000 opere della raccolta sono espressione delle principali correnti artistiche degli ultimi due secoli, dal Neoclassicismo all’Impressionismo, dal Divisionismo alle Avanguardie storiche dei primi anni del Novecento, dal Futurismo e Surrealismo, al più cospicuo nucleo di opere di arte italiana tra gli anni ’20 e gli anni ’40, dal movimento di Novecento alla cosiddetta Scuola Romana.
🏛 L’edificio si rifà alla tipologia del tempio greco, simmetrico e in marmo bianco, con un’ampia scalinata centrale e il portico d’ingresso segnato da quattro coppie di colonne. L’architettura è decorata con festoni intrecciati, rose, mascheroni e fregi ad alto rilievo. Il tutto restituisce grande magniloquenza e monumentalità.
MAXXI
👮🏽♂️L’idea di dotare Roma di un polo museale nazionale dedicato alle arti contemporanee prende forma nel 1997, quando l’allora Ministero per i Beni Culturali ottiene dal Ministero della Difesa un’ampia area nel quartiere Flaminio, prima occupata da officine e padiglioni della ex Caserma Montello da tempo in disuso.
✍🏻 Nel 1998, viene bandito un concorso internazionale che prevedeva un piano funzionale complesso, con la presenza di varie strutture museali: un museo per l’architettura e uno per le arti del XXI secolo, uno spazio per le produzioni sperimentali, la biblioteca, l’auditorium, oltre a spazi per eventi dal vivo e per la didattica.
🧕🏼 Scelto tra 273 candidature provenienti da tutto il mondo, a vincere è il progetto dell’architetto anglo-irachena Zaha Hadid. La sua proposta, estesa su un’area di 29 mila metri quadri, con al centro una grande piazza aperta, convince la giuria per la sua capacità di integrarsi nel tessuto urbano e per la soluzione architettonica innovativa, capace di interpretare le potenzialità della nuova istituzione e di dotarla di una straordinaria sequenza di spazi pubblici.
📷 Inaugurato nel 2010, il MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, e primo museo nazionale dedicato alle arti e all’architettura contemporanee, produce e ospita mostre di arte e architettura, progetti di design, fotografia, moda, rassegne cinematografiche e performance di teatro e danza.
🖼 Le collezioni del MAXXI sono esposte a rotazione insieme alle mostre temporanee, mentre le installazioni di Anish Kapoor, Sol Lewitt e Maurizio Mochetti sono sempre visibili.
Mercati di Traiano
🤴🏻 Il Mercato di Traiano deriva il nome dal grande imperatore romano che ne commissionò la costruzione.
🧺 Si tratta del primo grande mercato coperto della storia e la sua realizzazione è legata a quella dell’adiacente Foro di Traiano, l’ultimo e il più grandioso dei Fori Imperiali.
👷🏼♂️ I Mercati sono stati progettati e creati sotto la supervisione dell’architetto Apollodoro di Damasco a partire dal 113 a.C.
🏗 Il Mercato di Traiano ha subito notevoli modifiche nel corso del tempo.
🏛 I vari edifici che compongono il Mercato di Traiano sono molto diversi tra loro: la parte inferiore della struttura era destinata a ospitare attività commerciali, tanto da essere viste come una continuazione ideale del Foro di Traiano. Invece i piani superiori erano dedicati a operazioni gestionali e amministrative.
🖼 Oggi questo complesso fa parte dei Musei in comune. Inaugurato nel 2007, costituisce il primo museo di architettura antica ed espone ricomposizioni di partiture della decorazione architettonica e scultorea dei Fori.
musei capitolini
🥇I Musei Capitolini possono essere considerati i primi musei della città di Roma e in assoluto della storia.
🖼 Tutto ebbe inizio nel 1471 quando papa Sisto IV della Rovere decise di donare al popolo romano un gruppo di statue di grande valore simbolico: la Lupa, lo Spinario, il Camillo e la testa colossale di Costantino, con il globo e la mano, che ancora oggi è possibile ammirare ai Musei Capitolini.
🏇 I Musei Capitolini conservano anche la colossale statua di Marco Aurelio, uno dei simboli più famosi della grandezza dell’Impero Romano ma anche simbolo della Piazza del Campidoglio e della moneta da 50 centesimi di Euro in Italia.
⚖️ Il Palazzo dei Conservatori fu sede dei magistrati che rappresentavano il potere esecutivo e che s’ispiravano alle funzioni dei consoli nell’antica Roma.
👨🏻🎨 Le sale sono affrescate da grandi maestri del Rinascimento e del Manierismo Romano, e sono corredate da statue di condottieri e di papi, realizzate dal Bernini e da altri grandi maestri del Barocco.
🎨 I Musei Capitolini detengono anche un altro importante primato: possono essere considerati il primo museo al mondo, inteso come luogo dove la collettività (il popolo) e non più solo i proprietari potevano fruire dell’arte liberamente.
👨🏼🦳 Un primato che si può datare nel lontano 1734, sotto il papa Clemente XII.
🦁🐴 Nel Medioevo, in piazza del Campidoglio, si trovava il gruppo marmoreo di un leone che azzanna un cavallo, un’opera originale greca risalente al IV secolo a. C.
⚖️ Il gruppo monumentale aveva un forte significato simbolico poiché la possente figura del leone riusciva a rappresentare l’allegoria del buon governo cittadino.
💀 Questo gruppo scultoreo era destinato a un ingrato compito: vi si appendevano le sentenze di morte e vi venivano esposti i malfattori.
🐺 Il leone infatti rappresentava il potere di Roma fino a quando, nel 1471, sempre sul Campidoglio, non fu collocata anche la Lupa Capitolina che ne divenne il nuovo simbolo per il suo indissolubile legame con le leggendarie origini di Roma.
👨🏻 Ai piedi del gruppo marmoreo l’8 ottobre del 1354, durante una sommossa popolare, morì il tribuno Cola di Rienzo.
👨🏻🐴 Secondo alcuni esperti nella prima metà del 500, Michelangelo, quando ridisegnò la piazza del Campidoglio su commissione di papa Paolo III, sarebbe stato colpito dalla bellezza della scultura e rimase dispiaciuto per averla spostata dalla sua originaria posizione, ai piedi del palazzo senatorio, per trasferirla ai margini della piazza. Sostituì poi il gruppo marmoreo con la statua equestre di Marco Aurelio, precedentemente situata in piazza San Giovanni, dove ora si trova l’obelisco.
musei vaticani
⛏ Nel 1506 venne ritrovato un gruppo marmoreo di tre figure umane avvolte tra le spire di grossi serpenti.
👴🏼 Si trattava del famoso Laocoonte che Plinio, dopo averlo visto nel palazzo di Tito, l’aveva descritto come il più grande capolavoro al mondo, eseguito da tre scultori della scuola Rodia: Agesandro, Palidoro e Atenodoro, in un solo unico blocco di marmo.
Le firme degli autori sono ben leggibili sul piedistallo e il marmo.
👨🏻🎨 Allo scavo per estrarlo dalla terra partecipò Michelangelo Buonarroti in persona.
🐴 Tale scultura rappresenta una leggenda che ci è stata tramandata nella versione più popolare, da Virgilio e da Apollodoro: Laocoonte era un sacerdote troiano, che scagliò una lancia contro il Cavallo di Troia per dissuadere i suoi concittadini dall’accettare il “temibile dono”. Insomma un sacerdote che avrebbe cambiato la storia e il fato e per questo punito dagli Dei a morire, con i propri due figli Antifane e Timbreo, sotto le spire dei due serpenti Porcete e Caribea.
👨🏻 Michelangelo, appena lo vide, lo chiamò “portento dell’arte”. Rifiutò di restaurarlo non sentendosene degno. Mancavano infatti tre braccia ma riconobbe subito che era impossibile che il gruppo fosse stato realizzato in un solo pezzo.
Si tratta infatti di sei pezzi diversi così ingegnosamente incastrati da aver tratto in inganno Plinio.
🎨 Leone X fece trasportare il Laocoonte in Vaticano ed ancora oggi è possibile ammirarlo nel cortile Ottogono dei Musei Vaticani.
🌀 Simbolicamente, Laocoonte è il simbolo di tutti i portavoce di verità che in un modo o nell’altro, vengono taciuti o non ascoltati.
Museo Ara Pacis
🪖 Il Museo dell’Ara Pacis rappresenta la prima opera di architettura realizzata nel centro storico di Roma dalla caduta del Fascismo ai nostri giorni.
🛠 A decorare i lati dell’Ara Pacis vi sono motivi decorativi e una processione composta dalle massime cariche sacerdotali di età augustea e dai membri della famiglia imperiale, guidati dallo stesso Augusto.
🚧 L’Ara Pacis rappresenta uno degli esempi più alti dell’arte classica. La sua costruzione fu decretata dal Senato Romano nel 13 a.C. per onorare il ritorno di Augusto dalle province di Gallia e di Spagna.
💦 L’altare venne edificato lungo la via Flaminia, al confine del Campo Marzio settentrionale, ma la naturale alluvionale dell’area e le inondazioni del Tevere determinarono l’interramento dell’Ara.
📜 L’Ara Pacis è un vero e proprio poema di marmo. Questo monumento può essere paragonato solo al più grande poema mai scritto in latino: l’Eneide di Virgilio. Un inno immortale alla gloria del primo imperatore, Octavio Augusto, e il futuro che la sua mano avrebbe portato per la grandezza di Roma.
🏛 L’Ara Pacis si compone di un recinto rettangolare in marmo di m 11,65 x 10,62, elevato su un podio e fornito di due porte nei lati più lunghi, alle quali si accede tramite una scala. All’interno del recinto è situato l’altare vero e proprio, elevato su tre gradini, mentre altri cinque gradini permettevano al sacerdote di raggiungere la mensa, ossia il piano dell’altare sul quale si celebravano i sacrifici.
Museo Carlo Bilotti
🖼 Il museo Carlo Bilotti ha sede nell’Aranciera di Villa Borghese, una sede con una storia secolare, preesistente ai lavori seicenteschi ad opera del Cardinale Scipione Borghese. La collezione presente all’interno del museo è formata da una serie di opere di arte contemporanea che l’imprenditore italoamericano Carlo Bilotti ha donato alla città di Roma.
👨🏻🎨 Bilotti fu amico e committente di diversi artisti tra cui Giorgio de Chirico, Gino Severini, Andy Warhol, Larry Rivers, Giacomo Manzù. Nel museo è possibile ammirare alcune delle loro opere e ben 18 solo di de Chirico, rappresentative dei soggetti più famosi prodotti dall’artista dalla seconda metà degli anni Venti agli anni Settanta: il tema degli Archeologi, dei Cavalli in Riva al Mare, dei Mobili nella Valle o nella Stanza, dei Cavalieri o Guerrieri Antichi.
🍊 L’Aranciera era nota, nel Settecento, come Casino dei Giuochi d’Acqua per la presenza di fontane e ninfei, circondata dal Giardino del Lago con le sue spettacolari sistemazioni.
Museo Civico di Zoologia
🦒 Il Museo Civico di Zoologia di Roma, situato nei pressi del Bioparco, raccoglie tutte le collezioni naturalistiche delle corti Papali di Roma fin dal 1790.
🦖 Fondato nel 1932, il Museo possiede un patrimonio di oltre cinque milioni di esemplari diversi conservati, divenendo un vero e proprio tesoro della biodiversità del mondo animale nel cuore di Roma: ospita collezioni entomologiche, malacologiche, osteologiche, ornitologiche, erpetologiche, ittiologiche e relative ai mammiferi.
👩🏻🏫 Tali collezioni derivano in parte da una convenzione con l’allora Regia Università di Roma (oggi “Sapienza”), che raccoglievano anche le prestigiose raccolte dell’Archiginnasio Pontificio, in parte dalle donazioni fatte dopo la sua istituzione.
📚 Tuttavia la maggior parte di questo immenso patrimonio viene custodito in particolari magazzini, ed è a disposizione dei ricercatori che facciano richiesta per studiarli oppure viene esposto in particolari occasioni.
🔦 Gli zoologi curatori provvedono a conservare le collezioni in condizioni di sicurezza, ad incrementarle mediante la raccolta sul campo o attraverso donazioni e acquisti, ad inventariare i singoli esemplari, registrandone provenienza, numero e collocazione, e ne sono direttamente responsabili.
👥 Il Museo rappresenta dunque un vero e proprio Archivio della Biodiversità, oltre che un Patrimonio per tutta la comunità.
Museo del crimine
⚖️ Il museo ospita su tre piani le tappe fondamentali della storia della giustizia, del carcere e della criminologia in Italia.
🔪 La prima sezione è dedicata agli instrumenta martyriis come gogne, asce per la decapitazione, e la celebre “Vergine di Norimberga”, una sorta di armadio con punte di metallo affilate che spuntano dalle ante. Qui è anche conservata la “divisa” di Mastro Titta, celebre boia del Papa.
⛓ La sezione dedicata all’Ottocento presenta gli studi di antropologia criminale, tecniche di polizia scientifica ed alcune tappe della storia delle carceri.
💣 Ma la sezione più interessante del museo è quella che riguarda il mondo del crimine dagli anni ’30 agli anni ’90 del Novecento. In questa sezione si trovano alcune delle armi usate per compiere delitti passionali, gli strumenti usati dalla la mafia per ammazzare i nemici, una documentazione della vita nei penitenziari del Paese e, infine, un’area dedicata agli omicidi che destarono maggior scalpore come l’omicidio di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse.
🖼 Curiosi i dipinti, fra gli altri, di Guttuso, De Chirico, Dalì, Cascella. Nessun allarme (visibile), ma è inutile tentare il “colpaccio”. Il perché, ve lo dice quella parola scritta, con mano ferma e pennarello nero, in un angolo della tela: “falso”.
❌ Il museo fu aperto nel 1931, per volere del Guardasigilli Rocco che voleva raccogliere e mettere alla portata degli studiosi gli strumenti che più avevano caratterizzato il mondo della criminalità; ma l’idea di aprire un museo criminologico a Roma era già viva sul finire dell’Ottocento.
Oggi è temporaneamente chiuso.
Museo della mente
🤪 Il Manicomio Provinciale del Santa Maria della Pietà cominciò ufficialmente a funzionare nel quartiere di Monte Mario dal 1914, quando venne inaugurato da Vittorio Emanuele III.
Il complesso, concepito con lo spirito del manicomio-villaggio, si estendeva su circa centotrenta ettari. Gli edifici, immersi in un grande parco di piante, costituivano il più grande Ospedale Psichiatrico d’Europa con una capacità di oltre mille posti letto. Verrà ufficialmente chiuso nel 1999.
🏥 Il Museo Laboratorio della Mente, nacque subito dopo la chiusura dell’ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà, nel VI padiglione dell’ex manicomio.
🤪 Il museo è stato realizzato per combattere il meccanismo di chiusura e di segregazione del manicomio attraverso il coinvolgimento della cittadinanza evidenziando che quello spazio diventava accessibile e aperto a tutti.
🎨 All’esterno vi è una vera e propria opera di street art commissionato a Gomez.
Un’opera che ha lo scopo di far uscire all’esterno le cose custodite nel museo, così da anticiparne in qualche modo la visita. Una sorta di muro/specchio che rifletta l’anima del luogo insieme a quella dell’artista che l’ha realizzato.
👨🏽🎨 L’opera si svolge sulle due facciate dove: sulla sinistra sono rappresentati i cosiddetti pazzi, figure alienate, che guardano il vuoto con terrore e si tappano le orecchie mentre le voci li assillano dalle finestre; a destra i loro simili appagati, forse risolti nella loro genialità.
Museo delle Cere
🕯 Il Museo delle Cere è nato nel 1958 ad opera di Fernando Canini che, dopo aver visitato il Museo di Londra e Parigi, decise di donare anche alla città di Roma una analoga mostra che ponesse la capitale italiana in linea con le capitali europee.
🥇 La raccolta è la prima in Italia e la terza in tutta Europa per importanza e per numero di personaggi rappresentanti.
🏢 La sede che oggi ci ospita è quella dello splendido Palazzo Colonna, ricco di affreschi del 1600 ed ubicato nel centro storico, a pochi metri da Piazza Venezia.
🎤 Qui farete una vera e propria passeggiata nella storia, vi imbatterete in personaggi celebri, italiani è stranieri, del passato e del presente, che hanno determinato le sorti del nostro mondo: Dante Alighieri, Winston Churchill, Franklin Delano Roosvelt, Cristoforo Colombo e tanti altri ancora tra cui celebrità del mondo dello spettacolo.
Museo delle Mura
🖼 Il Museo delle Mura ha sede nella porta San Sebastiano, una delle più grandi e meglio conservate all’interno delle Mura Aureliane.
L’attuale allestimento, inaugurato nel 1990, si svolge al primo e secondo piano della porta ed è suddiviso in tre sezioni – antica, medievale e moderna – e si compone di pannelli didattici con testi a cui fanno da supporto disegni a colori e fotografie.
📃 Nei pannelli si ripercorre la storia delle fortificazioni della città, quelle di età regia e repubblicana e quelle di Aureliano del III sec. d.C. Di queste ultime si descrivono le vicende storico-politiche che portarono alla loro edificazione, e i motivi strategici della scelta del percorso; vengono poi analizzate la tecnica costruttiva, la tipologia delle porte e quindi i restauri e le successive trasformazioni.
🧱 Nella sala tonda al primo piano sono esposti alcuni plastici delle varie fasi costruttive delle Mura, e una ricostruzione della pianta di Roma con i tracciati delle sue fortificazioni.
Nelle altre due sezioni, medievale e moderna, ubicate al secondo piano, riprende la narrazione delle vicende storiche e architettoniche delle Mura aureliane evidenziando, in età medioevale, il diverso rapporto creatosi tra queste e l’abitato, ormai ristrettosi per la progressiva diminuzione della popolazione.
❌ Sulle pareti di due ambienti del museo, sono esposti i calchi in gesso delle croci incise nella pietra sopra gli archi di ingresso di alcune porte. I calchi, ripropongono anche le croci e le decorazioni a palmette e raggiere, fatte con i mattoni dagli operai durante la costruzione delle mura.
👀 É possibile accedere anche alla terrazza del corpo centrale della porta fra le due torri, ed anche a quella sulla torre occidentale, oltre a percorrere un tratto dell’originale camminamento.
Museo di Roma
🏢 Questo Palazzo rappresenta uno degli esempi più belli di architettura civile a Roma tra Sette e Ottocento.
👩🏼❤️👨🏻 Fu costruito per il nipote di Papa Pio VI, Luigi Braschi Onesti che vi abito con sua moglie Costanza Falconieri fino al 1816, esercitando qui anche le sue funzioni di Sindaco di Roma durante il breve governo napoleonico.
🇮🇹 Nel 1871, gli eredi Braschi vendono il palazzo allo Stato Italiano, che lo utilizza inizialmente come sede del Ministero dell’Interno e, successivamente, come sede di varie istituzioni fasciste. Dopo la guerra (fino al 1949) vi alloggiano trecento famiglie di senzatetto e l’uso abituale di fuochi interni arreca gravi danni agli affreschi e ai pavimenti. Il palazzo viene anche fatto oggetto di numerose demolizioni e ruberie.
🖼 Dal 1952 è sede del Museo di Roma ma soltanto nel 1990 la proprietà del palazzo passa all’Amministrazione capitolina.
⚡️ All’interno del museo ai piedi dello scalone vi è la statua di Giove tonante, copia romana del II secolo da un originale greco, arrivata qui solo nel 1956.
🎬 Questo Palazzo fu scelto dal regista Paolo Sorrentino per girare alcune scene del film Premio Oscar La Grande Bellezza.
Museo di Roma in Trastevere
🖌 La particolare configurazione degli spazi, articolati intorno al Chiostro, permise di incentrare l’esposizione permanente sul nucleo forte delle cosiddette Scene Romane che, un tempo confinate a Palazzo Braschi in ambienti poco felici, trovarono qui un’adeguata valorizzazione. Veri emblemi di una cultura nutrita dalla nostalgia e dalla volontà di rievocare per ragioni politiche costumi e usanze popolari dell’Italia, le Scene Romane rappresentano nel loro apparente verismo uno straordinario documento di museografia etnografica.
🎭 A fare da contrappunto alle Scene, acquerelli, dipinti ed incisioni raccontano la città nei suoi costumi, nelle sue feste e nelle sue tradizioni fra queste molto ben rappresentato è il Carnevale che proprio nell’ottocento raggiunge il suo momento di massimo splendore. Concorrono alla rievocazione della “Roma sparita” gli acquerelli di Roesler Franz che per la loro delicatezza possono essere esposti solo a rotazione. Le rive del Tevere, distrutte con l’avvento dei muraglioni, i caratteristici angoli del ghetto o di Trastevere, ormai scomparsi, rivivono nella facile e sciolta narrativa dell’artista giocata sui toni dell’elegia e della documentazione pittoresca.
✍🏻 Fanno parte della collezione del Museo i materiali appartenuti al poeta Trilussa (Roma 1871 – 1950), compresi l’Archivio fotografico e l’Archivio cartaceo, donati dopo la sua morte al Comune di Roma e in parte esposti nella videoinstallazione denominata la Stanza di Trilussa.
📷 Questo museo ospita mostre temporanee di fotografia.
Museo di Scultura antica Giovanni Barracco
👣 A due passi da Piazza Navona, si trova un prezioso museo dedicato alla scultura antica. Si tratta del Museo Barracco nella palazzina nota come Farnesina ai Baullari.
🏢 La palazzina, la cui facciata è attribuita ad Antonio da Sangallo il Giovane, fu costruita nel 1523 da un prelato bretone Thomas Le Roy, che per aver ben lavorato alla stipula del concordato fra papa Leone X e Francesco I all’indomani della battaglia di Marignano, fu autorizzato da quest’ultimo ad arricchire il proprio emblema con il giglio di Francia (portato a Roma dai Farnese) – che infatti ricorre in tutta la decorazione della palazzina, e dal quale molto probabilmente deriva all’edificio il nome di “Piccola Farnesina”.
👨🏻🦱 Frutto della passione collezionistica di Giovanni Barracco (1829-1914) – erede di una ricca famiglia calabrese e protagonista dei turbolenti anni dell’unificazione del Regno d’Italia -, il Museo si può considerare come un vero e proprio manuale di scultura, in grado illustrate con esempi sceltissimi alcune delle fasi cruciali dell’arte plastica, dall’Antico Egitto all’età medievale.
🖼 Nel museo sono ospitate opere dedicate all’arte egizia, sumera, assira, etrusca, cipriota, fenicia, greca, ellenistica, italiaca, romana ed infine medievale.
Museo Hendrik Christian Andersen
👨🏻🎨 Handrik Christian Andersen fu uno scultore e pittore di origine svedese, nato nel 1872 a Bergen e morto a Roma nel 1940. Si trasferì a vivere a Roma nel 1893 per studiare e poi decise di viverci stabilmente.
🏡 L’edificio che ospita il Museo Hendrik Christian Andersen fu costruito tra il 1922 ed il 1925 mediante un progetto disegnato dallo stesso Andersen. Lo stile dell’edificio è quello della “palazzina con annesso studio di scultura”.
Nel 1935, l’edificio venne soprelevato di un intero piano con una fascia di pitture allegoriche in stile neorinascimentale.
🖼 Villa Helene viene lasciata in eredità dall’artista allo stato italiano nel 1940, anno della sua morte, e nel 1999 viene presa in carico dal Ministero dei Beni culturali.
📐 Più che un museo, si tratta di una gipsoteca dove sono esposte le monumentali statue, i busti-ritratto e i disegni-progetto che Andersen fece per il World Center of Communication, un centro che si sarebbe dovuto realizzare vicino Ostia (e che non fu però mai realizzato).
🎨 Al piano terra ci sono la Galleria, ovvero la sala di rappresentanza espositiva, e lo Studio, ovvero l’atelier per l’ideazione delle opere e la modellazione delle forme.
Oltre alle sue sculture, si trovano anche degli arredi originali della sua abitazione, dei dipinti e gli studi di vari progetti tra cui quello della Città Mondiale, il più ambizioso sviluppato da Andersen.
Museo Keats - Shelley House
🏡 La Keats-Shelley House, che si trova accanto alla Scalinata di Piazza di Spagna, è stata l’ultima dimora di John Keats, che vi morì nel 1821 a soli venticinque anni.
🎨 Aperta al pubblico nel 1909, questa casa museo contiene una ricca collezione di quadri, sculture, manoscritti, oggetti e prime edizioni delle opere di Keats, Percy Bysshe Shelley e Lord Byron, ovvero i più importanti esponenti della seconda generazione romantica inglese.
📜 Altri pezzi importanti della collezione sono: un reliquiario contenente una ciocca di capelli di John Milton e di Elizabeth Barrett Browning, una maschera di carnevale in cera di Lord Byron e manoscritti di Jorge Luis Borges, Oscar Wilde, Mary Shelley, Walt Whitman, William Wordsworth, Robert Browning e Joseph Severn, l’amico e compagno di viaggio di Keats.
📚 La casa possiede una ricca biblioteca specializzata in letteratura romantica, che conta attualmente più di ottomila volumi a cui vengono sempre aggiunti nuovi titoli.
📖 La biblioteca fu creata da Harry Nelson Gay “attraverso il felice lavoro di molti anni trascorsi a selezionare libri e riviste dedicati a Keats, Shelley, Byron e Leigh Hunt”.
Comprende numerose prime edizioni dei romantici della seconda generazione ed è ricca di opere legate a Byron, di cui possiede quasi tutte le edizioni inglesi ottocentesche e molte di quelle novecentesche. La biblioteca conserva, inoltre, numerose traduzioni italiane e un’ottima selezione di studi italiani su Byron. Vi sono anche diverse prime edizioni delle opere di Keats e Shelley, tra cui le più famose sono: Endimione, Lamia, Isabella, La Vigilia di Sant’Agnese e altre poesie di Keats e Adonais, Prometeo liberato e le Poesie postume del 1824 di Shelley. Vi sono alcune prime traduzioni italiane delle loro opere nonché studi italiani su entrambi i poeti.
Museo Napoleonico
👨🏻🦱👨🏼🦱 I fratelli Giuseppe e Luigi Primoli, che avevano trascorso a Parigi durante l’impero di Napoleone III gran parte dell’infanzia e della giovinezza, coltivarono per tutta la vita un profondo interesse nei confronti della famiglia materna (la madre Carlotta Bonaparte era figlia di Carlo Luciano Bonaparte e di Zenaide Bonaparte, figlia di Giuseppe, re di Napoli e poi di Spagna) , raccogliendo e collezionando ogni tipo di oggetto o documento potesse riguardarla. Attraverso doni e acquisti, i due fratelli riuscirono a creare ciascuno un proprio personale museo sui Bonaparte: Luigi nel suo villino di via Sallustiana – nei pressi di via Nomentana fuori Porta Pia – Giuseppe nel palazzo di famiglia; entrambi i nuclei furono destinati per testamento al Governatorato di Roma, con l’intenzione che rimanessero due entità distinte.
🖼 Alla morte di Luigi, nel 1925, Giuseppe, divenuto erede universale del fratello, iniziò però una trattativa con il Governatorato al fine di istituire un unico museo che sarebbe dovuto sorgere nel proprio palazzo e nel quale sarebbero confluite anche le collezioni del fratello.
🏢 Il Museo Napoleonico fu inaugurato il 28 ottobre 1927 nelle sale del pianterreno di Palazzo Primoli unendo le collezioni di opere d’arte entrambi i fratelli Primoli. Gran parte della raccolta di lettere e documenti e la ricchissima biblioteca di Giuseppe andarono a costituire, insieme ai piani superiori del palazzo, il patrimonio della Fondazione Primoli.
🤔 Il Museo suscitò immediatamente le attenzioni del capo del Governo dell’epoca, Benito Mussolini, che fece pressioni affinché esso acquisisse la denominazione Napoleonica, e, durante i primi anni di vita dell’istituzione, contribuì ad arricchirne le raccolte con nuclei di grande importanza: i cimeli del Re di Roma, il figlio dell’Imperatore Napoleone Francesco Giuseppe Carlo Bonaparte morto nel 1832, acquistati dagli eredi del suo precettore il conte Prokesch Olsten, i raffinati gioielli appartenuti a Carolina Bonaparte, acquisiti per il Museo dallo Stato italiano, o l’album di disegni della bottega di Luigi e Giuseppe Valadier, comperati dall’antiquario romano Alessandro Castagnari nel 1932.
✉️📚 Oggi il Museo Napoleonico possiede un patrimonio che comprende circa quindicimila opere d’arte, arredi, oggetti e cimeli della famiglia Bonaparte. Nella sede museale sono inoltre presenti un importante archivio di lettere e documenti e una biblioteca, aperta al pubblico su richiesta, comprendente volumi antichi e moderni di argomento affine alle tematiche del Museo.
Museo nazionale etrusco
🏺 Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ospita alcune fra le più celebri testimonianze materiali della cultura etrusca e falisca.
🏡 È ospitato nella splendida villa rinascimentale di Papa Giulio III, sorta durante il suo pontificato tra il 1550 e il 1555 e opera di alcuni fra i più celebri architetti del tempo: il Vignola, l’Ammannati e il Vasari.
🖼 Il Museo Nazionale Etrusco espone materiali che provengono dal territorio degli Etruschi e dei Falisci, due dei tanti popoli italici della penisola e che occupavano l’area medio-tirrenica prima delle conquiste romane. I manufatti, qui messi in mostra, appartengono alle produzioni artigianali locali, ma anche alle importazioni di altissima qualità rinvenute in Etruria e provenienti dal mondo greco.
🤵🏻♂️👰🏻♀️ Tra le opere più note vi è il Sarcofago degli Sposi da Cerveteri che in realtà è un’urna destinata ad accogliere i resti materiali dei defunti.
Plasmata a tutto tondo, l’opera rappresenta una coppia di coniugi distesi su un letto (kline) con il busto sollevato frontalmente nella tipica posizione del banchetto. L’uomo cinge con il braccio destro le spalle della donna, così che i loro volti dal tipico “sorriso arcaico” risultano vicinissimi; la disposizione delle mani e delle dita suggerisce l’originaria presenza di oggetti ora perduti, come una coppa per bere vino o un piccolo vaso da cui versare del prezioso profumo.
Museo Pietro canonica
👨🏻 Il museo è dedicato allo scultore piemontese Pietro Canonica, che si stabilisce a Roma, nella “Fortezzuola” di Villa Borghese, nel 1926 così chiamata per l’aspetto.
🦚 Questa abitazione, però nel ‘600, fu nota come “Gallinaro”, poiché si allevavano struzzi, pavoni e anatre per rifornire le battute di caccia della famiglia Borghese.
🖼 Il complesso ospita le sue sculture, l’atelier e l’abitazione privata, ricca di arredi, quadri e cimeli, offrendo al pubblico un’immagine completa dell’artista.
⚒️ Nel 1926 questo luogo fu donato al Canonica, che sistemò il fabbricato e trasformò le stalle in ambienti per le esposizioni delle sue opere.
🛏 La sala degli ospiti, la camera da letto, la camera da pranzo e il salotto mantengono gli arredi originari, con dipinti di E. Gamba, V. Cavalieri e di altri pittori dell’800, amici di Pietro Canonica.
❤️ Una delle mie opere preferite è L’Abisso, una scultura in marmo del 1909, e raffigura un abbraccio passionale tra un uomo e una donna richiamando il tema dell’amore di “Paolo e Francesca” cantato da Dante Alighieri nella Divina Commedia.
🥷🏻 All’intero del Museo c’è il Deposito delle sculture di Villa Borghese. Dopo i furti subito dal parco tra il 1986 e il 1999, per ragioni di sicurezza le sculture erano state rimosse dalle sedi originarie e sostituite da copie e collocate una parte all’ interno del Museo Pietro Canonica. Infatti, ottanta opere originali ad oggi possono essere ammirate all’ interno della nuova area espositiva.
Museo Storico della Liberazione
🚨 Durante l’occupazione nazifascista in questa via avvenne la reclusione e tortura da parte della Sicherheitspolizei, ovvero la Polizia di Sicurezza o SIPO.
🇩🇪 L’edificio fu costruito alla fine degli anni Trenta del secolo scorso, sul terreno precedentemente occupato dal giardino di Villa Giustiniani, dal principe Francesco Ruspoli, il quale nel 1941 lo affittò all’ambasciata tedesca.
⛓ Subito dopo l’occupazione militare tedesca di Roma, avvenuta l’11 settembre 1943, l’edificio fu interamente destinato a sede della SIPO: l’ala sinistra fu adibita a caserma ed uffici delle SS, quella destra fu adattata a carcere e collegata all’altra tramite due corridoi.
🔗 I detenuti venivano sottoposti a lunghi e duri interrogatori, spesso accompagnati da sevizie e torture, al fine di far loro rivelare nascondigli, nomi e piani delle organizzazioni che facevano riferimento alla Resistenza.
🗝 Durante la liberazione di Roma, il 4 giugno 1944, l’edificio fu abbandonato in tutta fretta dai nazisti, che lasciarono sotto chiave anche alcuni detenuti che non avevano potuto trasferire per un guasto ad uno dei camion adibiti al trasporto: tra questi anche Arrigo Paladini.
👸🏼 Il 15 giugno 1950 la principessa Josepha Ruspoli in Savorgnan di Brazzà, proprietaria dell’immobile, siglò un atto di donazione allo Stato di quattro degli appartamenti che erano stati impiegati come carcere, affinché fossero destinati ad ospitare in via esclusiva e permanente un “Museo storico della lotta di Liberazione in Roma”.
Palazzo delle esposizioni
🏢 Suddiviso su tre piani, con più di 3.000 mq di spazi espositivi, una Sala Cinema e un Auditorium, spazi per le attività didattiche, una libreria, un ristorante e una caffetteria, il Palazzo delle Esposizioni è il più grande spazio espositivo e multidisciplinare del centro di Roma.
🖼🎭🎞 È, inoltre, un centro culturale tra i più aggiornati in Europa, in continuo e proficuo scambio con le più importanti istituzioni nazionali e internazionali e propone al pubblico un programma ricco e culturalmente poliglotta: dalle mostre d’arte alle rassegne cinematografiche, dal teatro alle esposizioni fotografiche, passando per la musica, la presentazione di libri, l’offerta didattica e gli appuntamenti di studio e approfondimento.
🎨 Il progetto di edificazione del Palazzo delle Esposizioni nacque dalla volontà di realizzare un edificio che esaltasse la vocazione culturale della città, primo in Italia totalmente dedicato alle Belle Arti.
🏗 I lavori della costruzione furono avviati nel 1880 e l’edificio venne inaugurato, in pompa magna e alla presenza del Re, nel 1883.
🏛 L’effetto monumentale è evidente soprattutto nella parte centrale della facciata caratterizzata da una profonda apertura ad arco e da una sequenza della statue – collocate successivamente – sulle colonne e sulle lesene presenti sulla facciata.
🪟 C’è un forte richiamo alla tradizione classicista mitigata dalla ricerca di uno stile internazionale. Una delle caratteristiche più visibili dell’imponente palazzo è la mancanza di finestre sulla facciata.
Planetario
🔭 Il museo astronomico è stato inaugurato nella sua sede attuale il 26 maggio 2004, a oltre 20 anni dalla chiusura dello storico planetario ospitato nell’Aula Ottagona delle terme di Diocleziano.
🔓 Il planetario fu chiuso nel 2014 per permettere dei lavori di riqualificazione, e le sue attività temporaneamente trasferite presso il Museo di zoologia. Nell’autunno 2021 è stata annunciata la sua riapertura, prevista per l’inizio del 2022.
🌕 Il planetario è costituito da una cupola di 14 metri in cui per mezzo di tre proiettori digitali si riproducono simulazioni e proiezioni all-sky di corpi celesti e nebulose, oltre alla tradizionale riproduzione del cielo stellato, dei moti della Luna e dei pianeti.
☄️ Il complesso offre inoltre una vasta programmazione di spettacoli astronomici dal vivo, conferenze, eventi e osservazioni astronomiche a scopo divulgativo. Il museo astronomico adiacente propone grandi modelli dei pianeti, diorami e postazioni multimediali interattive con videogiochi astronomici.
Osservatorio Astronomico
🗼 Fra il 1866 e il 1869, accanto alla villa Mellini, fu costruita, grazie agli studi dell’astronomo padre Angelo Secchi, la Torre del Primo Meridiano d’Italia, che segna il punto dal quale vengono calcolate tutte le latitudini italiane e attraversa Roma in corrispondenza della Basilica di San Pietro.
🌍 La storia del Meridiano di Roma si interseca con quella degli studi sulla forma della Terra. Infatti, nella seconda metà del XVIII secolo, dopo la pubblicazione delle teorie di Newton, vi era fra gli scienziati discordanza sulla forma effettiva della terra.
🔭 Nel 1935 la villa divenne sede dell’Osservatorio Astronomico di Monte Mario e del Museo Astronomico e Copernicano: il primo comprende due cupole principali dove si trovano gli equatoriali per l’osservazione degli astri e una Torre Solare entrata in funzione nel 1958, mentre nel Museo è presente una collezione di strumenti dell’epoca ed opere e cimeli copernicani.
✨ L’Osservatorio è rimasto in funzione fino al 2000, poi l’attività di osservazione si è trasferita a Monte Porzio Catone, e oggi è sede della presidenza e dell’amministrazione centrale dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).
🌕 Fino al 2000 erano possibili visite diurne e notturne e, nel museo, venivano organizzate anche conferenze, poi, da quando vi sono stati collocati gli uffici dell’Inaf, non è più aperto al pubblico, anche se le scolaresche possono visitare su prenotazione la Torre Solare e, grazie ad un accordo con lo Stato Maggiore dell’Esercito, la Torre del Primo Meridiano d’Italia.