Capo de' Fiori
💐 Il mercato di Campo de’ Fiori prende il nome dalla presenza di un vasto prato fiorito, nonché di orti, che nel Quattrocento ornavano la piazza, chiusa da un lato da una fila di palazzetti appartenenti alla famiglia Orsini e dall’altro digradante verso il Tevere. Solo nel 1456 Papa Callisto III decise di pavimentare la piazza per rivalutare l’area.
🌺 La leggenda narra che la piazza prende il nome da Flora (che deriva dal latino e significa “fiore”) che era l’amante di Pompeo, soldato e politico dell’antica Roma.
👴🏼🔥 Il 17 febbraio del 1600 a Piazza Campo dei Fiori venne arso vivo il frate domenicano e filosofo Giordano Bruno. In quanto le idee che propugnava andavano contro gli insegnamenti della Chiesa di allora.
La statua, simbolo del libero pensiero e delle malefatte di papi e affini, venne eretta nella piazza nel 1889, opera di Ettore Ferrari.
⛲️ Nel 1924 venne realizzata una fontana composta da un’ampia vasca ovale di granito rosato in mezzo alla quale, su un piedistallo quadrangolare, si erge una tazza quadrilobata sovrastata da un catino.
🎞 A Campo de’ Fiori c’è anche il Cinema Farnese, uno dei più antichi di Roma. Era già attivo negli anni ’30 quando ospitava spettacoli teatrali e il suo nome era “Cinema Romano”.
🧥👒🗝 Ci sono tre strade che portano alla piazza i cui nomi sono molto interessanti: Via dei Giubbonari, Via dei Cappellari e Via dei Chiavari. Questi nomi derivano dal dialetto romano e significano “la strada dei sarti di giacche”, “la strada dei cappellai” e la “strada dei fabbricanti di chiavi”. Questo perché quei vicoli erano pieni di piccoli negozietti che producevano e vendevano quegli oggetti.
La piccola londra
📍Via Bernardo Celentano
C’è un angolo d’Inghilterra a Roma: è la Piccola Londra nel quartiere Flaminio.
Una strada costruita nel 1909 in perfetto stile british e voluta dall’allora sindaco anglo-italiano Ernesto Nathan.
Si nasconde tra i vicoli di Roma un pezzo di Londra. È via Bernardo Celentano, una strada che collega via Flaminia 287 a via Vignola 50. Qui ogni casa ha un colore diverso: giallo, rosso, arancione, rosato.
💡 Poi ci sono i lampioni vittoriani in ferro battuto
📮 Le cassette delle poste sulle ringhiere
🏠 I sei gradini in pietra che conducono alle porte, rigorosamente di legno.
Ogni villetta ha il proprio cortile interno.
🇬🇧 Tutto è in perfetto stile british.
Coppedè
📍Il quartiere Coppedè è uno dei luoghi più speciali e anche un pò noir di Roma. È sicuramente un punto di riferimento per tutti gli amanti di Art nouveau e architettura liberty.
📍L’ingresso principale del Quartiere Coppedè, dal lato di via Tagliamento, è rappresentato da un grande arco che congiunge due palazzi. Poco prima dell’arco si trova un’edicola con una statua di Madonna con Bambino. Sotto l’arco, oltre a due balconi, si trova un grande lampadario in ferro battuto.
⛲️ Superato l’arco si giunge a piazza Mincio, centro del quartiere. In mezzo alla piazza sorge la Fontana delle Rane, costruita nel 1924.
🐸 La fontana è costituita da una vasca centrale con quattro coppie di figure. Dal centro della fontana si innalza una seconda vasca il cui bordo è sormontato da altre otto rane.
🧛♂️ Per la sua particolare architettura il Quartiere Coppedè fu scelto dal regista Dario Argento come sfondo per alcune scene dei suoi film Inferno e L’uccello dalle piume di cristallo e nel 1976 dal regista Richard Donner per le sequenze iniziali del film Il presagio.
🎬 Tra i film girati nel quartiere si ricorda anche il film Il Cielo In Una Stanza di Carlo Vanzina.
🧚 Nei Villini delle Fate viene esaltata Firenze con una scritta «Fiorenza bella» e con delle decorazioni fiorentine raffiguranti Dante e Petrarca.
Invece il lato di via Brenta è dedicato a Venezia con un leone di San Marco.
🕷 Altro luogo da vedere è il Palazzo del Ragno che deve il nome alla decorazione sul portone d’ingresso, un grosso ragno appunto a simboleggiare l’operosità.
TOR MARANCIA
🥇 In Viale di Tor Marancia tra il quartiere Garbatella e l’Eur c’è il primo museo condominiale del mondo ed è uno dei migliori luoghi da raggiungere per vedere la street art a Roma.
👨🏻🎨 Il museo a cielo a aperto espone opere e murales di 22 artisti internazionali.
🎨 Il Museo è nato nel 2015 grazie al progetto di arte pubblica “Big City Life” su proposta dell’associazione 999Contemporary di Stefano Antonelli e il coinvolgimento del Comune e di altre istituzioni.
🌎 Il condominio di circa 1000 famiglie vive in un comprensorio composto da 11 palazzine le cui facciate ospitano 22 murales realizzati da artisti provenienti da 11 paesi e 4 continenti differenti.
🦽 Una delle storie più belle è legata al murale “Veni Vidi Vinci” di Lek & Sowat. Quello che sembra un refuso nella famosa frase di Giulio Cesare è invece un’esortazione dedicata ad Andrea, un ragazzo su sedia a rotelle che abita in quella palazzina purtroppo priva di ascensore. Vinci Andrea! e Andrea ha vinto perché grazie all’impulso del progetto e a una raccolta fondi dal basso è stato possibile installare, finalmente, l’ascensore.
🤚🏻 Alcuni dei murales di Tor Marancia parlano davvero dei residenti del comprensorio. Il caso più esplicito è quello di Elisabetta, la cui mano ha fatto da modello per il murales di Philippe Baudelocque. In quella mano c’è tutta la storia della vita di Elisabetta, traslata su un muro dopo averla raccontata all’artista.
🖼 Il Museo Condominiale di Tor Marancia ha rappresentato l’Italia alla Biennale di Venezia 15° Mostra di Architettura, Taking Care, progettare per il bene comune.
Trastevere
🏞 Trastevere è certamente uno dei quartieri più caratteristici di Roma. Il nome del quartiere deriva da “tras Tiberim” (al di là del Tevere), perchè fu il primo quartiere dell’antica Roma a svilupparsi nella sponda opposta del Tevere.
💪🏻Parlando di Trastevere non si può non parlare del bullo più famoso di Trastevere che fu, Romeo Ottaviani detto “Er Tinea” o anche “er più de Trastevere”.
👨🏻🦱 Er Tinea visse a Roma a cavallo tra il 1800 e il 1900. Uomo di alta statura, era noto per la sua forza e coraggio, tanto che lo stesso nome “er Tinea” dovrebbe derivare da una corruzione dialettale della locuzione “di Enea”, nel senso di “della stirpe di Enea”, ovvero colui che discende dall’eroe troiano; altri studiosi sostengono invece che questo soprannome derivasse dall’imprecazione “Sangue d’Enea!”, molto frequente a Roma in quel periodo.
👄 Ancora oggi nella cultura romana rimane in uso l’espressione “Ma chi sei, er Tinèa?” intesa in senso ironico, per burlarsi di atteggiamenti prepotenti e spavaldi.
👩🏻 Oltre a Romeo, un’altra figura di spicco è Margherita Luti meglio conosciuta come Fornarina, la musa e amante di Raffaello.
👩🏻❤️👨🏼 Si racconta che il primo incontro fra i due avvenne fra le strade di Trastevere, precisamente in via Dorotea al civico 20, dove sorge una casa quattrocentesca con una finestra ad arco acuto dalla quale si sarebbe affacciata la bella Fornarina.
Trullo
🧑🏻🎨 Con determinazione e costanza i Pittori anonimi del Trullo, supportati anche dall’aiuto di molti residenti hanno iniziato a colorare e ristrutturare molti edifici, credendo fortemente nel potere terapeutico dell’arte. È stato un grande lavoro di squadra a cui hanno partecipato anche i bambini e molti artisti di street art, regalando al quartiere un nuovo, bellissimo volto.
✨ Il punto di forza di questo quartiere di Roma è la voglia di riscattarsi, la grande energia che si è trasformata in arte, un’arte per tutti e accessibile a tutti: «non cambiamo quartiere, cambiamo il quartiere per chi ci vive, per chi ci passa, per me, per te, per loro, per tutti.» Il risultato è un progetto che unisce l’estetica dell’arte grafica ai versi di poeti locali, un unicum dove arte e parola si intersecano e valorizzano a vicenda.
🎨 Fare una passeggiata al Trullo, ormai, è un vero e proprio viaggio nell’arte e nella letteratura. Molte opere di street art inglobano nella loro composizione poesie e citazioni colte. La street art vive non solo delle pareti colorate, ma anche degli ambienti che la circondano, le strade, i marciapiedi, tutto è parte dell’opera.
🏡 Il quartiere nacque nel secondo dopoguerra quando l’Istituto autonomo fascista delle case popolari acquista il terreno per edificarvi alloggi destinati a coloni italiani rimpatriati. Il nome della borgata deriva però dalla presenza di un antico sepolcro romano del I secolo, la cui forma ricorda i trulli pugliesi.
🌙 Quando i Pittori Anonimi del Trullo decisero di iniziare il loro progetto, si ritrovarono a lavorare di notte. Questo perché le loro azioni erano illegali.
Via Piccolomini
🤫 Questa Via nasconde un segreto architettonico che produce un particolare e suggestivo effetto ottico.
◼️◾️▪️ Se infatti percorrerete quella strada dirigendovi verso San Pietro, osserverete uno strano fenomeno: avvicinandovi la Cupola vi apparirà man mano che procedete sempre più piccola.
🏘 Ma perché questo avviene?
Nessuna magia, nessun mistero, solo un gioco di prospettive che inganna lo sguardo. Il Cupolone, avvicinandosi, sembra più lontano perché ambo i lati di via Piccolomini si trovano alcuni edifici.
🔭 Nei primi 50 metri della strada, l’occhio riesce a vedere solo la cupola, in tutta la sua grandezza, incorniciata dalle file di edifici a destra e a sinistra. Proseguendo lungo la via, poi, l’occhio inizia a percepire lo spazio in maniera diversa. Si inizia a vedere lo sfondo e lo sguardo ha una percezione nuova che, otticamente, sembra allontanare la Cupola di San Pietro.
Via Veneto
🎬 Negli anni ’60, Via Veneto venne ribattezzata come la via del cinema. La consacrazione arrivò grazie al film La Dolce Vita. Via Veneto era considerata la zona preferita dei più grandi attori americani di quel periodo, su tutti Elizabeth Taylor, l’icona del periodo d’oro di Hollywood, Burt Lancanster e Ava Gardner.
☕️ Ancora oggi sono aperti alcuni degli storici bar e cafè di Via Vittorio Veneto, che hanno ospitato al loro interno attori di fama internazionale. Tra tutti, sono due i locali cult rimasti ancora dopo mezzo secolo: l’Harry’s bar e il Caffè Doney.
🎹 Il primo è passato alla storia per aver ospitato in più di un’occasione Frank Sinatra, che intratteneva i clienti del bar suonando al pianoforte.
🎥✍🏻 L’altro locale icona di Via Veneto a Roma è il Caffè Doney, il quale ha avuto il piacere di ospitare personaggi del calibro di Federico Fellini e Vincenzo Cardarelli.
🏨 Via Veneto è ancora oggi il simbolo dell’eccellenza nel settore dell’accoglienza. Qui, infatti, sorgono gli storici Hotel Excelsior e Hotel Palace.
🇫🇷 Conosciuto con l’appellativo di hotel più parigino di Roma, l’Exlcesior di Via Vittorio Veneto nella capitale è stato nel periodo d’oro degli anni Cinquanta e Sessanta il punto di riferimento per centinaia di attori e registi conosciuti in ogni angolo del mondo.
⛲️ Uno dei principali punti d’interesse di Via Vittorio Veneto è sicuramente Piazza Barberini, dove trovano spazio alcune delle opere più famose di Gian Lorenzo Bernini, tra cui Palazzo Barberini e le due fontane: fontana del Tritone e fontana delle Api.