Bioparco

🦧 Il Bioparco di Roma è il giardino zoologico più antico d’Italia. 

🐅 Attualmente ospita circa 1200 animali di 150 specie diverse e si trova all’interno di Villa Borghese. 

🦓 Il Bioparco fu concepito, come zoo, nel 1908 per opera di una Società Anonima per il Giardino Zoologico, presieduta prima dal barone Giorgio Sonnino e successivamente dal principe Francesco Chigi.

🦁 I lavori iniziarono il 10 maggio 1909 per terminare nell’ottobre del 1910 con una spesa di 1 477 147,90lire. Il 2 novembre, arrivava a Roma il treno che portava da Amburgo  il primo gruppo di animali destinato a popolare i vari ambienti preparati per loro. 

👨🏻 Lo zoo fu inaugurato tra grandi festeggiamenti il 5 gennaio del 1911. Primo direttore della struttura fu lo zoologo tedesco Knottnerus-Meyer. 

🌳 Lo zoo fu interamente progettato da Carl Hagenbeck, all’epoca famoso addestratore, che aveva già aperto uno zoo ad Amburgo. Infatti il parco aveva lo stesso stile di quello tedesco: canali e fossati al posto delle sbarre, e ampi spazi verdi.

🚪 L’ingresso monumentale fu progettato da Armando Brasini.

☘️🌳 Per la prima volta nel 1994 fu presentata l’idea di trasformare lo zoo in un bioparco, cioè in una struttura che conserva una risorsa naturale, che sia un lembo di territorio o un gruppo di animali a rischio di estinzione, ed effettua ricerche scientifiche con maggiore rispetto dei diritti degli animali e spesso svolgendo anche delle attività di educazione ambientale.

giardino degli aranci

🔭 Situato sull’Aventino, il Giardino degli Aranci, conosciuto anche come Parco Savello, offre una spettacolare vista sulla città. La sua invidiabile posizione permette, infatti, di cogliere con lo sguardo gli angoli più belli della città eterna, fino a scorgere la Cupola della Basilica di San Pietro.

📜 Non tutti sanno, però, che su questo luogo, aleggia una storia leggendaria. Ma quel è il mistero del Giardino degli Aranci?
Si racconta che nel 1200, San Domenico di Guzman, fondatore dell’ordine dei domenicani che risiedevano proprio lì, portò dalla Spagna un albero di arance amare che fu piantato proprio in quel giardino, che all’epoca i frati utilizzavano come orto. Secondo la tradizione questo albero d’arancio fu il primo esemplare in Italia.

🌳 Questo albero si narra fu capace di veri e propri miracoli. Non solo durante una predicazione di San Domenico, l’albero produsse da sé un’altra pianta, ma aiutò Santa Caterina da Siena, in visita a Roma intorno al 1300, a mitigare il rinomato caratteraccio di papa Urbano VI.

🕳 Il leggendario albero non è visibile a tutti, perché si trova nel chiostro della Chiesa di Santa Sabina, nei pressi del parco. Per vederlo bisogna guardare nella fessura che si trova su uno dei muri della navata della Chiesa.

🍊 La struttura del famoso giardino è perfettamente simmetrica e al centro prende vita il viale – dedicato a Nino Manfredi – che porta alla terrazza panoramica da cui godere della vista su Roma.

⛲️ Ad arricchire questo luogo, anche una particolare fontana risalente al 1936 che si trova proprio all’entrata, in Piazza Pietro D’Illaria.

giardino giapponese

⛩ ll Giardino è stato ideato all’inizio degli anni ’60 dall’architetto Nakajima Ken, responsabile anche del progetto per l’area giapponese dell’Orto Botanico della capitale.

☯️ Nel parco compaiono tutti gli elementi del giardino di stile sen’en (“giardino con laghetto”), che ha raggiunto l’attuale splendore perfezionandosi attraverso i periodi seguenti con il laghetto, la cascata, le rocce, le piccole isole, il ponticello e la lampada di pietra.

🎐Curatissimo ma molto raccolto.

📜 Secondo la tradizione del Sole Levante, il giardino è pari a un’opera d’arte o, più ancora, alla complessità di una grande orchestra, nella quale ogni singolo strumento ha un suo motivo da evocare.

🌸 I fiori, al contrario, sono usati raramente e nei giardini del tè sono del tutto assenti.

⛲️ Secondo i canoni paesaggistici medioevali, poi, le cascate vanno sempre poste al centro del disegno.

🪨 Il Maestro dei giardini Tachibana ammoniva anche che “nel progettare un sentiero si deve rispettare il naturale assetto del terreno, mettendo nella giusta posizione le pietre principali e quelle secondarie”. Quelle alla base dei rilievi devono dare l’idea di di “bimbi che corrono”. Nel Giardino dell’Istituto Giapponese di Cultura a Roma l’acqua circonda tutto il fabbricato, trasformandolo in un’isola.I percorsi disegnati accompagnano il visitatore sul ponticello di sassi, ad ammirare lo spettacolo dell’acqua che scende verso il basso. Oppure verso la veranda (“tsuridono”), che si protrae sul laghetto, uno dei migliori punti per godere della vista del giardino e della sua quiete assoluta.

🏮 Da qui si possono ammirare anche le lanterne in pietra; i gruppi di roccia nell’acqua, che simboleggiano il mare e le isole; le pietre che formano la cascata, tutte in arrivo dalla campagna toscana.

Orto botanico

👴🏼 L’antenato dell’attuale Orto botanico di Roma è il Simpliciarius Pontificius Vaticanus (cioè il giardino dei semplici dove si coltivavano piante medicinali e utili, presenza costante nei monasteri), menzionato sotto il pontificato di Bonifacio VIII.

🌳 Il primo vero orto botanico di Roma fu voluto nel XVI secolo da Alessandro VI, e successivamente ricostruito da Pio IV, che lo dotò anche di un guardiano (che faceva anche da guida). Pio V ingrandì il giardino affidandolo al botanico Michele Mercati. Dopo un periodo di abbandono, Alessandro VII ne fece uno dei principali giardini botanici d’Europa, utilizzandovi l’acqua dell’acquedotto che Paolo V aveva condotto da Bracciano al Gianicolo, ripristinando l’antico acquedotto di Traiano.

🏡 Con l’unità d’Italia, nel 1883, l’Orto botanico approda alla sua odierna dimensione, quando lo Stato acquisisce la proprietà del giardino di Villa Corsin.

🌸 L’Orto botanico di Roma ha attualmente un’estensione di 12 ettari, in posizione riparata sul pendio del Gianicolo volto a nordest e assolata nella parte pianeggiante.

💦 L’irrigazione e alcuni ruscelli dotati di colture acquatiche sono alimentati dal soprastante acquedotto dell’Acqua Paola.

orto botanico

👴🏼 L’antenato dell’attuale Orto botanico di Roma è il Simpliciarius Pontificius Vaticanus (cioè il giardino dei semplici dove si coltivavano piante medicinali e utili, presenza costante nei monasteri), menzionato sotto il pontificato di Bonifacio VIII.

🌳 Il primo vero orto botanico di Roma fu voluto nel XVI secolo da Alessandro VI, e successivamente ricostruito da Pio IV, che lo dotò anche di un guardiano (che faceva anche da guida). Pio V ingrandì il giardino affidandolo al botanico Michele Mercati. Dopo un periodo di abbandono, Alessandro VII ne fece uno dei principali giardini botanici d’Europa, utilizzandovi l’acqua dell’acquedotto che Paolo V aveva condotto da Bracciano al Gianicolo, ripristinando l’antico acquedotto di Traiano.

🏡 Con l’unità d’Italia, nel 1883, l’Orto botanico approda alla sua odierna dimensione, quando lo Stato acquisisce la proprietà del giardino di Villa Corsin.

🌸 L’Orto botanico di Roma ha attualmente un’estensione di 12 ettari, in posizione riparata sul pendio del Gianicolo volto a nordest e assolata nella parte pianeggiante.

💦 L’irrigazione e alcuni ruscelli dotati di colture acquatiche sono alimentati dal soprastante acquedotto dell’Acqua Paola.

Roseto comunale

🌹 Il Roseto Comunale si adagia sulle pendici dell’Aventino appena sopra il Circo Massimo. Ospita circa 1.100 varietà di rose botaniche, antiche e moderne provenienti da tutto il mondo. Gli esemplari coltivati provengono un pò da tutto il mondo. Sono presenti specie primordiali, o rose botaniche, che risalgono a 40 milioni di anni fa, molto pregiate e poco conosciute, dimorate insieme alle “rose antiche”, tutte di grande originalità e bellezza.

🏆 Il Roseto, inoltre, ospita il Concorso Internazionale Premio Roma, riservato alle più belle nuove varietà di rose e si svolge ogni anno nel mese di maggio. L’evento apre la stagione internazionale delle manifestazioni dedicate alla coltivazione di questo fiore ed è un avvenimento di grandissima importanza nel campo botanico.

❓ Fu istituito nel 1931 su decisione del Governatore di Roma, il principe Francesco Boncompagni Ludovisi. L’originaria collocazione era sul colle Oppio, presso il Colosseo.

💣  Il roseto andò distrutto durante la seconda guerra mondiale e fu ricostituito nella Valle Murcia – un’area agricola che, dal III secolo a.C., era stata sede di un tempio dedicato a Flora.

🪦 Vi fu collocato dal 1645 il cimitero ebraico fino al 1934, e il sito era per ciò detto “Ortaccio degli Ebrei”.
Il cimitero ebraico fu spostato nel 1934 in un settore del cimitero del Verano, e la zona fu occupata da “orti di guerra”, per poi rimanere incolta.

🌹 Nel 1950 il Comune, con l’accordo della Comunità ebraica, decise di ricreare il roseto nell’area attuale.

Serra Moresca

🕌 Il complesso della Serra e Torre Moresca è stato realizzato tra il 1839 e il 1840 su progetto dell’architetto Giuseppe appelli, chiamato a Roma da Alessandro Torlonia che ne conosceva e apprezzava le precedenti realizzazioni di giardini “all’inglese”.

📖 Citata nei documenti storici come “stufa” (sala riscaldata per la coltivazione di piante esotiche e rare), la Serra di Jappelli si ispirava all’Alhambra di Granada ma vuole anche essere la rappresentazione scenografica di luoghi evocati nell’Orlando Furioso di Ariosto: un “Campo dei Mori”, a contrasto con quello dei Cristiani, rappresentato dal “Campo da Tornei”, sempre ideato da Jappelli.

🔵🟢🟠 La Serra è costituita da un vasto ambiente rettangolare con due prospetti scanditi da pilastri scolpiti e dipinti con rilievi floreali, e da ampie finestre a disegni geometrici con vetri dai colori smaglianti. L’interno è caratterizzato da un altissimo soffitto in vetro e da capriate in legno, da una parete con finti tendaggi trompe l’oeil e da una bella fontana a parete.

🗼La Torre, collegata alla Serra da un passaggio che un tempo si apriva su una Grotta artificiale con laghetti, cascatelle e percorsi sospesi, solo in parte conservati, si articola su tre piani con altrettanti piccoli vani collegati da una scala elicoidale. L’ultimo piano, con ampie finestre dai vetri colorati e pareti decorate da stucchi policromi, aveva al centro un divano (oggi non più esistente) che all’occorrenza veniva sollevato verso il soffitto lasciando il posto ad una tavola imbandita, proveniente dalla cucina del piano sottostante, tra lo stupore e la meraviglia degli ospiti del Principe.

🌸 Esternamente si trova una grotta artificiale pensata come il luogo della Ninfa (Nymphae Loci), con i suoi resti splendidamente illuminati, le cascatelle e i laghetti dove oggi tornano a vivere ninfee e fiori di loto.

🎫 Il piccolo emiciclo perpendicolare alla Serra, è oggi adibito a biglietteria / bookshop e a spazio per la didattica su temi ambientali.

ℹ️ La Serra Moresca è aperta al pubblico dalle ore 10.00 alle ore 16.00 fino al 31 marzo, dal martedì alla domenica (chiusura il lunedì). A partire dal 1° aprile e fino al 30 settembre, l’orario di apertura è dalle 10.00 alle 19.00 con l’eccezione di luglio e agosto in cui il complesso rimarrà chiuso per ragioni climatiche.

💶 I biglietti del costo di 4 € (intero) o 3 € (ridotto) si acquistano direttamente alla biglietteria della Serra Moresca o a quella del Casino Nobile.
Disponibile anche il pre-acquisto online o chiamando il call center 060608, attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 (con supplemento di 1 €). Ingresso gratuito con la MIC card.

Tulipark e Casa delle Farfalle

📍Via dei Gordiani, 73 – Tulipark

📍Via Labico, 140 – La casa delle Farfalle

🌷TuliPark è il primo vivaio di tulipani in Italia, presente a Roma, Bologna e Spoleto: con quasi 1 milione di tulipani in un’area totale di oltre 6 campi da calcio. Rimarrai senza fiato di fronte a una distesa immensa di colori e profumi. 

💐 É caratterizzato dalla raccolta u-Pick dei fiori, infatti sono i visitatori ad avere la possibilità di raccogliere i tulipani direttamente al campo, come un vero e proprio self service dei fiori.

📆 I campi di tulipani saranno aperti al pubblico per circa un mese, dalla seconda metà di Marzo. Troverai diverse attrazioni come la mucca frisona, lo zoccolo olandese gigante, il tulipano gigante e molto altro ancora. 

📷 Potrai scattare foto ricordo indimenticabili. Anche i più piccoli saranno entusiasti di poter scoprire gli infiniti colori della natura. Vi sarà anche una grandissima area relax per rilassarsi o semplicemente ammirando il cielo, circondato da colori e profumi.

🦋 La casa delle Farfalla è un giardino magico, dove centinaia di farfalle, di tantissime e variegate specie, volano liberamente in una riproduzione di foresta tropicale creata per darvi la possibilità di vederle da vicino.

✨ La leggenda narra che se una farfalla ci si poggia addosso e si esprime un desiderio, quel desiderio si avvererà.

🚶‍♀️All’interno, ognuno avrà la possibilità di passeggiare in mezzo ad una rigogliosa vegetazione ed osservare da vicino alcune tra le farfalle più appariscenti del mondo.